«Torniamo a fare la seta italiana in Italia»
Scomparsa dal nostro Paese 50 anni fa, l’industria di trasformazione del bozzolo sta cercando di recuperare il terreno perduto. Come spiega la massima esperta italiana di bachicoltura, la ricercatrice del CREA di Padova Silvia Cappellozza.
Dall’articolo di Elisabetta Burba, pubblicato il 02/03/2021 sul sito web panorama.it
Il primo è stato il Veneto, che attraverso il laboratorio di Padova del Crea, il più importante ente italiano di ricerca per l’agricoltura, sta provando a rilanciare la sericoltura attraverso processi di formazione, meccanizzazione e riorganizzazione delle attività agricole.
Ma si sta muovendo anche il Trentino, dove a Rovereto il neonato Distretto della seta del Basso Trentino sta per dar vita al primo orto urbano in cui reintrodurre i gelsi e la coltura dei bachi da seta. In Calabria, un’azienda agricola di San Floro ha ripreso l’antica filiera della gelsibachicoltura. In Friuli Venezia Giulia, sono partiti due progetti per rilanciare l’allevamento dei bachi da seta attraverso nuovi sistemi di produzione e lavorazione.
Dopo un oblio lungo 50 anni, in Italia si cerca di riportare in vita la produzione della seta. […]Cappellozza è la signora italiana dei bachi da seta. Panorama l’ha intervistata…