Anche il Consigliere Pan alla tradizionale “sgaetada” al Molino Baglioni

A Massanzago (PD) i bachi da seta hanno fatto il bozzolo: la gelsibachicoltura veneta tra tradizioni contadine e nuove prospettive di sviluppo.

Anche il Consigliere Regionale Giuseppe Pan alla tradizionale “sgaetada” al Molino Baglioni, a testimonianza di un interesse sempre maggiore anche da parte della Regione del Veneto verso la filiera della seta, locale ma non solo, che sta ripartendo anche grazie a progetti e utilizzi innovativi.

Domenica 18 giugno ci si è ritrovati a Massanzago (PD) per il consueto appuntamento dedicato alla sbozzolatura e spellaiatura di migliaia di bozzoli, candidi e colorati, presso l’aia dello storico Molino Baglioni del florovivaista Lino Bernardo. Una pratica che fino a qualche decennio fa era un’abitudine che riuniva le famiglie contadine e tutto il vicinato, impegnati a concludere al più presto l’attività e poter così incassare la prima, importantissima, entrata legata alla produzione agricola, in attesa degli altri raccolti successivi. Un reddito che diventava essenziale per tutto l’anno.

Ad unirsi alla volenterosa manovalanza, oltre al Sindaco di Massanzago Stefano Scattolin, anche Giuseppe Pan, capogruppo di Lega Veneta per Salvini premier in Consiglio regionale del Veneto:

E’ un piacere essere qui, eventi come la “sgaetada” stanno diventando appuntamenti consolidati che rinnovano una nostra importante tradizione e un lavoro molto antico, portato avanti dai nostri genitori, dai nostri nonni, dai nostri avi. Grazie ad appuntamenti come questi la nostra seta torna nelle mani di grandi e piccini, ed è proprio ai più giovani che è importante trasmettere il valore delle nostre tradizioni e degli antichi mestieri.

E’ anche quello che vogliamo fare con il progetto di legge che ho depositato un mese fa in Consiglio regionale e abbiamo presentato in conferenza stampa, dal titolo: “Via della seta Veneta: disposizioni per la salvaguardia e la valorizzazione dei gelsi e per la promozione ed il sostegno della gelsibachicoltura e la valorizzazione di un itinerario turistico culturale regionale”. Una proposta legislativa che tutela la nostra gelsibachicoltura e nel contempo la valorizza, puntando a stimolare nuove professionalità e la creazione di nuovi posti di lavoro attorno al settore, anche grazie al rilancio turistico culturale. La nostra intenzione è quella di istituire un vero e proprio itinerario turistico-culturale regionale denominato “Via della Seta Veneta”, che andrebbe ad integrarsi con l’itinerario certificato europeo di “Via della Seta”, alla cui nascita il Consiglio d’Europa sta già lavorando da qualche anno.

Quanti sono interessati alla gelsibachicoltura come diversificazione culturale, in particolare i giovani agricoltori, possono fare riferimento al CREA di Padova e a Lino Bernardo, presidente della Rete di Imprese Agricole Bachicoltura Setica e portavoce delle realtà delle province di Padova, Vicenza, Treviso e Belluno che hanno deciso di fare gioco di squadra in questa attività 100% Made in Italy.


Ma cosa rende questi bozzoli così interessanti? Oltre a fare da ‘ponte’ tra vecchie e nuove generazioni, permettendo di tramandare conoscenze che altrimenti rischierebbero di andare perdute, quello che li rende speciali sono i vari aspetti legati alla loro provenienza, al loro sviluppo e al loro impiego:

  • i bachi da seta che li hanno filati sono nati da uova certificate dal Centro di Ricerca per l’Agricoltura e Ambiente (CREA-AA)  Laboratorio di gelsibachicoltura di Padova, eccellenza del nostro territorio conosciuta ed apprezzata a livello internazionale per la conservazione delle razze di bachi da seta e cultivar di gelso (le cui foglie sono l’unico nutrimento del baco), oltre che per il know-how tecnico-scientifico acquisito in più di 170 anni di storia;
  • l’allevamento dei bachi e la coltivazione dei gelsi avvengono secondo criteri etici, sia in ottica di sostenibilità ambientale che di adeguato compenso per tutti i lavoratori coinvolti nella filiera produttiva;
  • questi bozzoli, inclusi i sottoprodotti non più considerati ‘di scarto’, diventeranno la materia prima di produzioni destinate a vari mercati, sia tradizionali che innovativi, tra cui tessile e gioielleria di lusso, biomedica, cosmetica, farmaceutica, mangimistica.

Ed è proprio in ottica di innovazione, qualità e tracciabilità della filiera serica che i gelsibachicoltori attualmente impegnati negli allevamenti stanno investendo già da alcuni anni tempo e risorse, anche grazie al sostegno della Regione del Veneto tramite un recente PSR (Piano di Sviluppo Rurale) dedicato allo sviluppo di fonti integrative di reddito per le aziende agricole.

Il progetto “Serinnovation” ha infatti permesso di unire le competenze di imprese di diversi settori, centri ricerca, centri di formazione ed istituti specializzati in economia, formazione e certificazione, con l’obiettivo comune di ottimizzare i processi produttivi e creare un modello sostenibile sia a livello economico che ambientale, competitivo sul mercato e in grado di rispondere alla richiesta crescente di prodotti in seta 100% italiana.

Nel sito www.serinnovation.it è possibile reperire ulteriori informazioni sulle attività del progetto, oltre che su eventi informativi e corsi di formazione per aspiranti gelsibachicoltori.

Ufficio Stampa
Gruppo Operativo PEI-AGRI SERINNOVATION
Tel. 0424 525856 – 349 0721920
info@serinnovation.itwww.serinnovation.it

Nelle immagini, tra i volontari al lavoro: il Consigliere regionale Giuseppe Pan e la mamma Giuditta (ex filandina) impegnati a “sgaetare”, il Sindaco di Massanzago Stefano Scattolin, Lino Bernardo e Lorenza Zanon dell’Azienda Agricola “Lino Bernardo” e altri gelsibachicoltori padovani e trevigiani partner di Serinnovation (Diego Trevisan e Marina Vedovato, Massimo Miotto e Giorgia Pattaro.