

ll fascino di una tradizione antica e di una seta tutta italiana, dopo più di 50 anni.
A Massanzago, in Via Molino Baglioni, da qualche anno si può assistere ad un evento davvero affascinante, organizzato nell’aia dello storico mulino dal florovivaista Lino Bernardo che, assieme ad amici e parenti, si appresta a compiere la tradizionale ‘sgaetada’.
Domenica 10 giugno, dalle ore 9 fino al primo pomeriggio, le famiglie e gli appassionati di antiche tradizioni contadine hanno avuto di nuovo la possibilità di toccare con mano i bianchissimi bozzoli (quest’anno più di 50.000) che i bachi da seta hanno filato in poche ore, dopo essere stati costantemente accuditi per alcune settimane e nutriti con centinaia di chili di foglie di gelso, raccolte nel proprio gelseto realizzato circa 9 anni fa, che vanno ora tolti dalle raggiere per essere poi avviati all’essicazione.
Questa usanza è riapparsa in Veneto grazie ad una recente e graduale ripresa della gelsibachicoltura, favorita da una ritrovata salubrità ambientale e da recenti e solide collaborazioni con imprese artigianali ed industriali che stanno introducendo nel mercato dei prodotti esclusivi ed innovativi, per i quali viene richiesta una seta interamente italiana, tracciata e certificata.
Bernardo, presidente della Rete di Imprese Agricole Bachicoltura Setica, fa da portavoce alle realtà delle province di Padova, Vicenza, Treviso e Belluno che hanno deciso di fare squadra in questa attività, che necessita di essere ammodernata e riorganizzata per tornare ad essere competitiva nel mercato: “Questa è un’attività integrativa a cui abbiamo scelto di dedicarci con le nostre aziende, a fronte di nuove prospettive di crescita e sviluppo. In questi ultimi anni, anche grazie all’indispensabile supporto dei ricercatori ed esperti del Crea di Padova, ci stiamo impegnando nella ripartenza di questa filiera, convinti che possa essere di grande interesse anche per tanti giovani, che potrebbero portare avanti con noi le molte innovazioni che abbiamo in programma, contribuendo così ad aumentare nei prossimi anni la produzione di autentica seta italiana”. Proprio in questi giorni è entrato in funzione il nuovo essiccatoio, realizzato da una ditta del territorio, che completa le attrezzature ed i servizi necessari per l’allevamento del baco da seta, oltre alle raggiere, alle piante di gelso ed altri materiali.
Alcune delle aziende attualmente impegnate nella campagna bacologica sono coinvolte anche nel Progetto Serinnovation, recentemente entrato a far parte dei Gruppi Operativi che ha avuto accesso a dei finanziamenti messi a disposizione dalla Regione del Veneto attraverso i PSR 2014-2020. L’obiettivo è quello di creare nuove opportunità di crescita per le aziende agricole, ottimizzando i processi produttivi e creando un modello sostenibile sia a livello economico che ambientale, in grado di rispondere alla richiesta crescente di prodotti in seta 100% italiana destinata ai più svariati settori, da quello tradizionale della moda e del tessile di lusso a quelli più innovativi come il medicale ed il mangimistico.
Gruppo Operativo PEI-AGRI SERINNOVATION
Rassegna Stampa
IL POPOLO VENETO – I bachi da seta hanno fatto il bozzolo… “xe ora de sgaetare”!
RADIO VENETO UNO – Un settore dimenticato che sta rinascendo