Acquisto di frutta e verdura a km zero, scambio di semi, concerti tra gli alberi, incontro tra generazioni: sono alcune delle opportunità che nascono nello spazio di via Pasqui.
Dal Corriere della Sera del 22/04/2023
Articolo di Luca Bergamin
Un orto urbano sta trasformando i cittadini di Rovereto in coltivatori sempre più esperti, sensibili ed educati alla sostenibilità ambientale. Si chiama San Marco Setàp, si trova in via Pasqui e soprattutto coinvolge tutte le persone, in particolare disabili e diversamente abili, nelle tante attività che organizza nei suoi spazi volti a migliorare le abitudini alimentari del Trentino e la coscienza ecologica. Si può venire qui, infatti, per acquistare ortaggi e frutta a chilometro zero, affiancare gli agricoltori impegnati nella semina e raccolta dei prodotti, essere coinvolti nelle tante iniziative organizzate nel giardino didattico. La valenza di questa iniziativa è anche storica, poiché sono stati piantati cinquecento alberi di gelso, allo scopo di riportare in auge una coltura che nel XVII e XVIII secolo vide la Vallagarina primeggiare in Europa e che adesso offre molte prospettive anche alla luce dei risultati promettenti di approfondite ricerche sulle qualità biomediche del gelso.
La collaborazione con l’Università
Per questo è stata allacciata una fruttuosa collaborazione con il Centro di ricerca Biotech dell’Università di Trento. Sono davvero tante le attività organizzate all’orto San Marco Setàp, dallo scambio di semi ai pranzi sul prato, dai laboratori di innesti nel meleto ai concerti di band trentine eseguiti tra gli alberi. Si tengono inoltre laboratori per bambini volti a spiegare il viaggio che fanno i semi e ancora si può scoprire l’orto circolare di cui si prende cura la Cooperativa sociale Amalia Guardini. E si incontra Marco Manfrini, il pommelier in mezzo al suo meleto, si apprende come produrre miele che qui promana dalle 12 arnie presenti e si può visitare la serra dalla superficie di duemila metri quadrati. Soprattutto l’orto fornisce il terreno fertile per l’incontro tra persone e un’occasione di eguale partecipazione alle attività agricole.
Giovani e anziani insieme
Capita, dunque, che ogni giorno i bambini delle scuole elementari si mescolano ai pensionati, oppure che i ragazzi seguiti dalle associazioni di volontariato imparino a piantare un seme per poi tornare qualche settimana dopo a verificare che sia nata la loro piantina, provando una gioia genuina. E anche la bottega dell’orto registra sempre una grande affluenza per il desiderio collettivo della cittadinanza di prendere parte e sostenere con l’acquisto di verdura e frutta questa iniziativa sui generis, che potrebbe diventare un modello educativo per il resto d’Italia.
> Leggi l’articolo sul Corriere della Sera
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti su attività ed eventi: www.ortosanmarco.eu
Tra i partner tecnico-scientifici del progetto, anche il CREA – Laboratorio di gelsibachicoltura di Padova (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e Analisi dell’Economia Agraria, Centro di Ricerca per l’Agricoltura e Ambiente).
Servizio di “Buona agricoltura”
ROVERETO: IL RITORNO DEL GELSO NELL’ ORTO DELLA CITTÀ