Estratti di foglie di gelso: nutraceutici per la gestione del diabete mellito

Studio pubblicato sulla rivista internazionale “Food&Function”, che collega la chimica e la fisica degli alimenti con la salute e la nutrizione.

Food&Function”, rivista edita dalla Royal Society of Chemistry, è consultabile liberamente da parte dei lettori e gli articoli pubblicati sono sottoposti ad una revisione da parte di specialisti dello stesso settore disciplinare.

Questo articolo è di particolare interesse per il GO Serinnovation in quanto attinente agli utilizzi innovativi dei prodotti della filiera serica e realizzato in collaborazione con la Dott.ssa Silvia Cappellozza e il Dott. Alessio Saviane del CREA di Padova.


Valutazione in vitro della bioattività di estratti di foglie di gelso come nutraceutici per la gestione del diabete mellito

ABSTRACT

Vi è una crescente necessità di nuove opzioni per il trattamento del diabete mellito nella sua fase iniziale e i rimedi naturali sono stati recentemente rivalutati come potenziali candidati grazie al loro basso costo e alla loro efficacia. Le piante del genere Morus contengono molti composti attivi con effetti ipoglicemizzanti, ipolipidemici e antiossidanti. Le attuali ricerche sulla composizione chimica e sulla bioattività del gelso sono state generalmente condotte solo sulle coltivazioni asiatiche, dove questa pianta è stata tradizionalmente utilizzata per decenni sotto forma di infuso di foglie. In questo lavoro, dodici cultivar di gelso italiane sono state completamente caratterizzate per colmare questa lacuna di conoscenze, poiché è stata dimostrata una forte correlazione tra composizione fogliare, corredo genetico e area di coltivazione. Gli effetti antiglicativi e ipoglicemizzanti degli estratti di foglie sono stati valutati utilizzando diversi modelli in vitro.

I risultati indicano che l’effetto inibitorio sugli enzimi digestivi dei carboidrati era probabilmente mediato da 1-deossinojirimicina, campferolo, quercetina e acido clorogenico, agendo in modo sinergico. Inoltre, le capacità combinate antiglicative e di intrappolamento di carbonili, qui testate per la prima volta, possono aiutare a prevenire le complicanze a lungo termine legate agli AGEs (Advanced Glication End Products: prodotti finali della glicazione avanzata) nei pazienti diabetici.


Autori

Lucia Marchetti (a,b), Eleonora Truzzi (a), Ilaria Frosi (c), Adele Papetti (c), Silvia Cappellozza (d), Alessio Saviane (d), Federica Pellati (a), Davide Bertelli (a).

(a) Dipartimento di Scienze della Vita – Università di Modena e Reggio Emilia
(b) Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale (CEM) – Università di Modena e Reggio Emilia
(c) Dipartimento di Scienza del Farmaco – Università di Pavia
(d) Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) – Centro per la Ricerca Agricoltura e Ambiente, Laboratorio di Gelsibachicoltura – Padova

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