Studi sulla composizione nutrizionale delle crisalidi

L’analisi, realizzata nell’ambito del Progetto SILK PLUS, fornisce una revisione dei dati attualmente a disposizione e suggerimenti per gli studi futuri.

“Insects” è una rivista di entomologia internazionale pubblicata mensilmente da MDPI, consultabile liberamente da parte dei lettori e in cui gli articoli pubblicati sono sottoposti ad una revisione da parte di specialisti dello stesso settore disciplinare.

Questo articolo appartiene all’edizione speciale “Baco da seta e seta: applicazioni tradizionali e innovative”, pubblicazione condivisa e sviluppata nel 2021, ed estesa fino a tutto giugno 2022, con lo scopo di stabilire un dialogo virtuale tra la sericoltura tradizionale e le nuove tendenze nella valorizzazione del baco e della seta.


Composizione nutrizionale delle crisalidi del baco da seta: una revisione sistematica

Il baco da seta del gelso (Bombyx mori) è un insetto domestico allevato tradizionalmente per produrre seta. Le sue crisalidi sono storicamente consumate come risorsa nutritiva nei paesi asiatici e sono ottenute come prodotti di scarto dall’industria della trattura della seta. Le crisalidi sono un promettente nuovo alimento nei paesi occidentali, nonché una fonte di proteine, lipidi e minerali. In letteratura scientifica sono riportati diversi risultati riguardo alla composizione nutritiva della crisalide del baco da seta e molti fattori devono essere considerati quando si confrontano le ricerche fra loro. Alcune delle variabili che potrebbero influenzare il contenuto nutrizionale della crisalide includono: tecniche di allevamento, diete, ceppi di bachi da seta, metodiche di “macellazione” e tecniche di essiccazione. Questa revisione sistematica della letteratura identifica le aree di ricerca più importanti e aiuta le autorità e gli imprenditori nella valutazione e nello sviluppo della produzione di crisalidi di bachi da seta per nuovi usi.

ABSTRACT

Mano a mano che gli insetti hanno iniziato a entrare nelle abitudini alimentari dei paesi occidentali, è stata pubblicata una quantità crescente di letteratura scientifica sulla potenziale applicazione del baco da seta di gelso (Bombyx mori) come alimento. Nonostante questo crescente interesse, attualmente non è disponibile una revisione sistematica della composizione nutrizionale del baco da seta. In questo documento, abbiamo eseguito una revisione sistematica della recente letteratura scientifica disponibile, riguardante la composizione nutritiva delle crisalidi del baco da seta. Dopo aver selezionato i titoli e gli abstract di 14.008 studi recuperati da tre database scientifici, i dati sui nutrienti sono stati estratti da 29 articoli selezionati, insieme alle relative variabili. Questa revisione sistematica fornisce una panoramica della varietà di dati riportati nella letteratura scientifica ed evidenzia che ci sono molti ostacoli per un corretto confronto dei diversi valori nutrizionali riportati per le crisalidi di baco da seta. La variabilità che viene osservata nei dati pubblicati potrebbe essere dovuta a differenze nella dieta, nei ceppi, pretrattamenti e origine del baco da seta. Tuttavia, tutte queste variabili non sono sempre disponibili negli articoli; si consiglia, pertanto, che siano esplicitati in studi futuri per semplificare il confronto dei dati.

CONCLUSIONI

La letteratura sulle crisalidi di baco da seta come cibo si è recentemente accresciuta e l’argomento dovrebbe essere ulteriormente approfondito, considerato il vivo interesse riguardante l’importanza alimentare degli insetti. La nostra revisione sistematica, che si concentra sulla composizione nutritiva delle crisalidi di baco da seta, mette in evidenza l’ampia gamma di dati ottenuti. Da un lato, le variabili coinvolte nella preparazione e analisi del campione sono spesso ben descritte negli studi; raramente vengono riportati altri elementi fondamentali come la cultivar di gelso utilizzata per nutrire le larve, il ceppo del baco da seta e le condizioni ambientali di allevamento. Quando la crisalide è stata ottenuta dall’industria della filatura della seta, anche i pretrattamenti e le condizioni di conservazione sono scarsamente descritti o sconosciuti. Inoltre, gli studi hanno riportato i dati in varie unità di misura o formati, rendendone difficile un rapido confronto.
Per tutti questi motivi, sono urgentemente necessari nuovi studi con metodologie analitiche più dettagliate e meglio descritte, dati normalizzati sulla base della sostanza secca e discussioni su quei valori che differiscono significativamente dalla letteratura precedentemente riportata. Si raccomanda di definire o adattare metodi standard di altri settori merceologici per analizzare i valori nutrizionali degli insetti commestibili per il mercato alimentare (e anche dei mangimi) e di stabilire una base di riferimento per le procedure analitiche più comunemente utilizzate.
In termini di composizione nutrizionale, la crisalide di baco da seta si distingue principalmente per il suo contenuto proteico, che è la variabile più comunemente riportata nei documenti. L’ampia gamma di valori trovati in letteratura per il contenuto proteico e il profilo AA (aminoacidico) richiede ulteriori studi, così come le variabili che influenzano tali valori. Quando si tratta del profilo FA (acidi grassi), vale la pena notare che la letteratura disponibile concorda sull’identificazione di cinque principali FA che rappresentano oltre il 97,1% del contenuto lipidico totale delle crisalidi. È stato dimostrato che l’equilibrio di questi cinque FA principali è influenzato dalla dieta e dall’età della crisalide, ma la somma di questi cinque FA è molto coerente indipendentemente dalle altre condizioni nutrizionali dell’insetto.

FINANZIAMENTO

Questa ricerca è stata finanziata dal programma di finanziamento “POR FESR 2014–2020 Regione del Veneto, Bando per il sostegno a progetti sviluppati da aggregazioni di imprese”. Nome del progetto: “SILK-PLUS: Rivalutazione dei sottoprodotti della filiera serica in campo cosmetico e alimentare”.


Autori

Luca Tassoni (1,2), Silvia Cappellozza (1), Antonella Dalle Zotte (2), Simone Belluco (3), Pietro Antonelli (3), Filippo Marzoli (3), Alessio Saviane (1).

(1) Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e Analisi dell’Economia Agraria, Centro di Ricerca per l’Agricoltura e Ambiente (CREA-AA), Laboratorio di gelsibachicoltura di Padova
(2) Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS) – Università di Padova

(3) IZSVe | Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – Padova

Editore accademico: Toru Shimada


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