Gelso, luppolo e piante Succulente: il contributo del CREA allo sviluppo dell’agricoltura rigenerativa.
Myplant & Garden 2023 – International Green Expo
22 febbraio 2023 – Fiera di Milano
Agricoltura rigenerativa: il suolo italiano non potrà più farne a meno
Il convegno in apertura di MyPlant&Garden con focus sull’agricoltura rigenerativa ha illustrato le potenzialità legate allo sviluppo di nuove modalità di coltivazione della terra. Particolare attenzione è stata dedicata anche ad alcune filiere – come canapa, bambù, gelso, luppolo e succulente – interessanti per produzione e potenzialità di mercato.
I ricercatori CREA, Silvia Cappellozza, Katya Carbone e Domenico Prisa, rispettivamente dei centri Agricoltura e Ambiente, Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura e Orticoltura e Florovivaismo, sono intervenuti nel convegno di apertura della fiera Myplant & Garden 2023 (la più importante fiera professionale dell’orto-florovivaismo, del garden e del paesaggio in Italia), dedicata ai nuovi metodi di coltivazione e cura del suolo offerti dall’agricoltura rigenerativa.
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La versatilità e l’utilità del gelso
Il gelso è una pianta rustica che si adatta a vari ambienti, anche collinari o marginali. In alcune sue varietà può adattarsi anche a terreni anomali o servire per la fitodepurazione dei terreni. La sua capacità di stoccaggio della CO2, inoltre, lo rende una pianta ideale da destinare ai parchi cittadini.
“In Italia, la filiera della gelsibachicoltura si era persa completamente (negli anni il settore si è spostato verso la Cina), quindi abbiamo soprattutto cercato di lavorare su un ristretto numero di agricoltori. Intanto, abbiamo avviato uno studio insieme alle aziende per assicurare la collocazione del prodotto a un prezzo adeguato. La filiera è ancora a livello di studio, ma la gelsicoltura ha moltissimi sbocchi: dalla produzione di seta per il tessile ad altri settori come quello cosmetico e biomedicale. La crisalide può essere destinata alla mangimistica, così come le more vengono utilizzate dall’industria alimentare. Foglie e legno, invece, sono sottoprodotti ideali per l’industria farmaceutica o per la zootecnia”
ha spiegato a Myplant & Garden Silvia Cappellozza, dirigente di ricerca del CREA. Nell’ambito del progetto Horizon Aracne, che la Commissione europea ha appena approvato e di cui il CREA è capofila, si stanno recuperando i vecchi esemplari presenti sul territorio nazionale per ricominciare a fare gelseti e promuovere il gelso come risorsa di biodiversità agraria locale. Un’iniziativa per ristabilire un itinerario europeo della seta certificato dal Consiglio d’Europa e con lo scopo di portare un turismo sostenibile in ambienti rurali.
Clicca sull’immagine per vedere l’intervento di Silvia Cappellozza
dal min. 1:37:24
Anche il dipartimento di biotecnologie dell’Università Bicocca di Milano, con la professoressa Laura Cipolla, sta collaborando al rilancio dei gelseti: l’ottica è quella di migliorare l’industria della seta senza scarti.